Breve storia della Sezione A.N.A. di Vicenza "Monte Pasubio"
a cura di Alberto Pieropan
Le mosse per la costituzione della Sezione di Vicenza prendono avvio verso la fine del 1921, anno nel quale già un primo gruppo di reduci Alpini si costituisce in Associazione nel Comune di Fara Vicentino e, il 3 novembre del medesimo anno, una rappresentanza partecipa alla inaugurazione della Sezione di Roma e il successivo 4 novembre è presente alla cerimonia solenne della tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Il momento non è facile, ma in questi uomini la motivazione di non dimenticare li spinge a stringere le fila. Fra i promotori ricordiamo: il geom. Adriano Montagna, avv. Giovanni Teso, avv. Alberto Dalle Mole, dott. Bruno Agostini, Olinto Marchetti, dott. Luigi Cavalloni, mar.llo Oreste Munari, prof. Giovanni Veronese, avv. Momi Tescari, cav. Giovanni Sandrini, Keko Meneghello, avv. Alfeo Tonellotto, rag Silvio Lovisetto, dott. Nico Meschinelli, cap. Prospero Del Din e Giacomo Bassanese. Seguirono la nascente Sezione con interessamento, viva simpataia ed incoraggiamento, divenendone in seguito soci: l’avv. Dino Monza, il rag. Gianni Cavalloni, il maestro Tiberio Tonolli, l’avv. Giovanni Ronzani, lo scultore Giuseppe Zanetti, don Piero Bertoldo, il barone Carlo Rossi, il conte Giovanni da Schio, l’avv. Scaroni, l’avv. Gianni Prosperini, il cap. Negri, l’alpino calzolaio Doppio e il ten. Fausto Ceccon. Per la loro assidua presenza in quegli anni, è d’obbligo ricordare il magg. Ezio Campini comandante del “Vicenza con sede a Tolmino e il cap. Patrizio Turrini, cieco di guerra, sempre del btg “Vicenza”.
Dopo numerosi incontri preliminari, il 12 febbraio 1922 il dott. Bruno Agostini lancia un caloroso appello dal titolo quantomai significativo “Alpini vicentini sveglia!” che il periodico nazionale “L’Alpino” dell’epoca riporta integralmente. Nel corso della prima riunione all’albergo “Ai Due Mori” si costituisce il primo comitato provvisorio ed il successivo 22 aprile si tiene la prima riunione formale, nel corso della quale, alla presenza di numerosi ufficiali e del comandante del “Vicenza”, si approva il regolamento sezionale e si dichiara che le Compagnie del “Vicenza” sono socie perpetue della Sezione.
Primo Presidente della Sezione viene eletto l’avv. Giovanni Teso ed il Consiglio Direttivo è composto da: barone Rossi, dott. Agostini, avv. Chiussi, avv. Tonellotto, geom. Montagna e sig. Ceccato.
Il 4 novembre 1922, al teatro Olimpico di Vicenza, con una grandiosa manifestazione alla quale presenziano tutte le autorità civili, religiose e militari e moltissimi alpini viene ufficialmente inaugurato il vessillo sezionale, realizzato da un comitato di dame vicentine capitanate dalla signora Maria Giaretta. Il discorso ufficiale è tenuto dall’avv. Dalle Mole, che ricollega idealmente la nascita della Sezione alla data della Vittoria.
La prima assemblea Sezionale del 18 gennaio 1923, alla quale partecipano circa 50 soci, conferma la presidenza all’avv. Teso ed elegge il Consiglio Direttivo composto da Keko Meneghello (segretario), Tonellotto, Agostini, Lovisetto, Boldo, Cristofori, Cavalloni e Montagna. L’avv Teso resterà in carica fino al gennaio 1924.
I primi vent’anni di vita della Sezione sono contraddistinti da attività di formazione della Associazione sia dal punto di vista organizzativo che di quello del proselitismo associativo; ai reduci della Grande Guerra cominciano ad affiancarsi i giovani congedati dal servizio di leva obbligatorio nelle truppe alpine.
Nel 1933 la Sezione era composta dai seguenti Gruppi:
- Altavilla: Capo Gruppo Antonio Groppo, 18 Soci;
- Barbarano: Capo Gruppo Antonio Buttarello, 79 Soci;
- Lonigo: Capo Gruppo Bruno Guernero, 8 Soci;
- S. Germano dei Berici: Capo Gruppo Domenico Folletto, 40 Soci;
- Sarego: Capo Gruppo Rocco Rodighiero, 31 Soci;
- Vicenza: Capo Gruppo Giovanni Sandrini, 103 Soci;
- Villaverla: Capo Gruppo Giuseppe Peserico, 22 Soci.
Nel 1928 l’on. Angelo Manaresi, commissario straordinario che reggeva l’Associazione Nazionale, dovette sostituire anche il presidete della Sezione di Vicenza, il geom. Adriano Montagna, con il dott. Antonio Schirato, in quanto il Montagna non aveva i requisiti politici voluti dal regime di quel momento.
Il lungo decennio di conflitti armati tra il 1935 ed il 1945 e, in particolare, il quinquennio corrispondente alla durata del secondo conflitto mondiale crea una inevitabile stasi nella vita associativa; per cui, al termine, si rende necessario un appassionato e paziente lavoro di riordino e ricosituzione delle fila.
La Sezione di Vicenza è la prima in Italia a ricostituirsi: è il 27 giugno 1945 e sono trascorsi appena due mesi dalla fine del conflitto. Protagonista di questo appassionato lavoro di ricostituzione è il cap. Giovanni Milan, il quale, seguito ed amato dagli Alpini, si dedica sin dall’immediato dopoguerra a ricomporre e a far crescere le fila dei Soci.
Già nel primo periodo, la nostra Sezione realizza importanti iniziative quali l’inaugurazione, il 27 giugno 1945, a Montecchio Maggiore della chiesetta votiva dedicata alla “Madonna dei Castelli” voluta dai reduci del btg “Vicenza”. Il 27 settembre 1953, con una grande manifestazione sul Piazzale della Vittoria a Monte Berico, viene inaugurato il Monumento alle 8 Aquile e a Cesare Battisti, opera dello scultore vicentino e artigliere alpino Giuseppe Zanetti, e vengono consegnate le drappelle al Gruppo Art. Mont. “Vicenza”. Il 10 settembre 1961 è la data della solenne inaugurazione della chiesetta di Santa Maria del Pasubio, fortemente voluta da Mons. Galloni l’eroico Cappellano degli Alpini.
La Sezione è impegnata ad allargare la sua base associativa e molti Gruppi cessati negli anni di guerra riprendono vita ed attività, portando una ventata di speranza nella delicata fase di ricostruzione morale e materiale della nostra Patria. Nel giro di pochi anni il numero dei soci raggiunge le quattromila unità e in questo rinnovato spirito di rinascita vede la luce anche il primo numero di “Alpin fa grado”.
Già nel 1959 la Sezione è al quinto posto nazionale per numero di adesioni, giunte a quota cinquemila e nel territorio si susseguono le costituzioni e le inaugurazioni di nuovi Gruppi alpini con manifestazioni patriottiche che vedono un crescente coinvolgimento sia di Alpini che di popolazione.
Il 7 giugno 1964 Vicenza riserva un’accoglienza trionfale ai Reduci della “Julia” giunti in città per il loro secondo raduno; dopo l’ammassamento a Monte Berico, i valorosi reduci delle campagne di Grecia e Russia scendono in città, sfilando per Corso Palladio in un tripudio di bandiere, lancio di fiori e manifestazioni di affetto della cittadinanza.
Dal gennaio 1965 la presidenza della Sezione passa all’avv. Vincenzo Periz. Si intensificano gli incontri con i Gruppi e si moltiplicano le già promettenti iniziative i cui frutti non tardano a venire.
Nel 1972, 50° anniversario di fondazione della Sezione, il numero dei Gruppi è salito a 112 con oltre 10.000 Alpini iscritti; ad ogni Adunata Nazionale emerge sempre più la massiccia presenza degli Alpini vicentini.
Nell’aprile del 1976, con la cerimonia del giuramento solenne in Piazza dei Signori, viene consegnata la Bandiera di Guerra al ricostituito il Battaglione Alpini “Vicenza”; la rinascita del glorioso battaglione che porta il nome della nostra città è stata fortemente voluta dalla Sezione ed in primis dal suo Presidente Vincenzo Periz.
Il 1976 è anche l’anno del tragico evento del terremoto che devasta il Friuli, mietendo oltre mille vittime tra i quali anche molti giovani Alpini che nel mese di aprile avevano prestato giuramento a Vicenza. La Sezione di Vicenza, unitamente alle altre Sezioni vicentine, apre il cantiere n°1 a Magnano in Riviera nel quale gli Alpini, operando in turni di lavoro bisettimanali fino al mese di settembre, portano a compimento il ripristino di oltre 250 case di abitazione.
Anche nel 1980, in occasione del disastroso terremoto che colpisce l’Irpinia, la Sezione si attiva prontamente con una raccolta di fondi e con l’invio di volontari impiegati nella ricostruzione nei Comuni di Bella e Pescopagano.
Nel novembre 1984 Vicenza, torna ad ospitare in Piazza dei Signori la cerimonia del giuramento solenne delle reclute del Battaglione “Belluno” e nell’occasione patrocina la pubblicazione dei due volumi dedicati alla storia dei gloriosi btg “Vicenza” e “Val Leogra”, ad opera del Socio dott. Franco Brunello.
Nel 1986 scompare dopo breve malattia il Presidente Periz e viene chiamato a sostituirlo il rag. Giovanni Dalla Vecchia. La Sezione nel frattempo ha già raggiunto quota 16.600 Soci, al 4° posto nella graduatoria nazionale, ed emerge con tutta evidenza la necessità di disporre di una sede adeguata che viene individuata nello storico torrione cinquecentesco di Viale B. d’Alviano, ridotto in uno stato di estremo degrado dall’usura del tempo e dall’incuria. Ottenute le necessarie autorizzazioni da parte del Comune di Vicenza e dalla Soprintendenza alle Belle Arti, i volontari Alpini si mettono all’opera e, dedicando quasi 12.000 ore di lavoro nelle giornate di sabato e nel tempo libero, portano a compimento la ristrutturazione dello storico immobile che viene ufficialmente inaugurato il 15 ottobre 1989, alla presenza del Vescovo mons. Nonis, del Sindaco Corazzin e di una folla di cittadini e di Alpini.
Altra attività degna di menzione è sicuramente quella dedicata al consolidamento e alla ripulitura della “Strada delle 52 Gallerie” sul massiccio del Pasubio. L’amore per la montagna ed il rispetto per i luoghi sacri alla Patria, sollecitano gli Alpini della Val Leogra e i rispettivi Comuni ad avviare i contatti con le competenti autorità regionali e nazionali per ottenere il supporto necessario, ma, in mancanza di risposte concrete, gli Alpini si vedono costretti ad agire “all’alpina” ed è così che a giugno del 1989 circa 1.200 volontari appartenenti all’ANA ed al CAI si presentano sul Pasubio e, armati di pale e picconi e di tanta buona volontà, nel giro di poche settimane portano a compimento un’opera a dir poco eccezionale.
Il 1991 è finalmente l’anno che porta a Vicenza la tanto desiderata Aduna Nazionale. Gli Alpini vicentini, ottimamente supportati dal Comune, dalla Provincia e da altri Enti pubblici e privati, riescono a far fronte alle prevedibili difficoltà di carattere urbanistico e logistico ed anche a quelle dovute alle avverse condizioni meteo. La macchina organizzativa, coordinata dal Centro Operativo sistemato nel salone Cristallo dei Giardini Salvi, gira a meraviglia e dal 5 al 12 maggio Vicenza diventa la capitale degli Alpini. La presenza di Alpini è a dir poco eccezionale, tant’è che la sfilata conclusiva alla presenza del Capo dello Stato dura oltre otto ore.
Sempre nel settembre 1991 si verifica a Vicenza un altro avvenimento destinato a diventare storia: la visita in città del santo Padre Giovanni Paolo II°. Nell’occasione la Sezione ANA di Vicenza mette in campo l’opera di circa di 400 volontari impegnati nelle attività logistiche e di servizio d’ordine.
A conclusione di un’annata così densa di impegni a favore della comunità, l’Amministrazione Comunale conferisce la Medaglia d’Oro quale Associazione Benemerita alla nostra Sezione che nel 1992 festeggia il 70° anniversario di fondazione forte di 135 Gruppi e circa 20.000 iscritti tra Alpini ed Amici.
Gli anni di fine del XX° secolo e quelli d’inizio del XXI° vedono la Sezione sempre più impegnata nel consolidamento della sua presenza nel territorio e nelle realtà sociali del medesimo attraverso le varie attività di protezione civile, sportive e trasmissione dei valori alpini alle nuove generazioni, anche attraverso una capillare attività di formazione storica presso le scuole di ogni ordine e grado. Il progressivo e inarrestabile invecchiamento delle fila degli associati, aggravato anche dal mancato ricambio generazionale causato dalla sospensione della leva obbligatoria, non impediscono alla nostra Sezione di mantenere pressoché inalterata la consistenza numerica dei Soci. Alla Sezione viene affidato per ben due volte il compito di organizzare ed ospitare l’annuale raduno del 3° Raggruppamento (Triveneto) ed entrambe le manifestazioni tenutesi prima ad Arzignano nel giugno del 2007 e poi a Schio nel giugno del 2013 ottengono ottimi risultati organizzativi ed entusiatica partecipazione sia da parte degli Alpini che delle popolazioni delle città ospitanti. Questi lusinghieri risultati uniti alla coincidenza storica del centenario di quegli avvenimenti bellici, noti sotto il nome di Strafexpedition, che nella primavera del 1916 sconvolsero letteralmente il territorio vicentino, inducono la Sezione a presentare la propria candidatura per l’Adunata Nazionale del 2016. Nonostante le premesse favorevoli, le cose non vanno nel senso sperato, ma per questo la Sezione non demorde e si impegna come suo costume ad onorare la ricorrenza organizzando nel suo territorio altre manifestazioni a carattere nazionale quali la Rassegna Corale Alpina e il Raduno Nazionale delle Fanfare dei congedati e, per la prima volta, il Raduno Intersezionale delle 5 Sezioni ANA della Provincia di Vicenza. Tutte le manifestazioni ottengono ottimo successo di presenza di Alpini e di popolazione.
Con l’inizio del 2017, a seguito di decisione unanime del Consiglio Direttivo Sezionale, approvata dal Consiglio Direttivo Nazionale, la Sezione ANA di Vicenza muta la propria denominazione in “ANA Sezione di Vicenza Monte Pasubio”.
Da ricordare che, sempre nel 2017, il tradizionale pellegrinaggio annuale al Sacello Ossario del Monte Cimone di Tonezza è assurto al rango cerimonia nazionale ed ha visto la presenza del Labaro Nazionale scortato dal Presidente Nazionale.
In occasione della ricorrenza del 4 novembre 2017, nel magnifico contesto del Teatro Olimpico, la Sezione ha celebrato il suo 95° anno di fondazione con la benedizione e consegna ufficiale del nuovo vessillo con la intitolazione della Sezione al Monte Pasubio.
Nell’anno 2017 la Sezione di Vicenza ha prestato servizi di solidarietà per un totale di ben 136 mila ore lavorative e donazioni in denaro per oltre 132 mila euro.